Qualcosa, in qualche momento.

Per tutti quelli che, fermandosi a contemplare il tramonto per quei cinque minuti da quando il sole inizia a toccare l'acqua a quando scompare completamente, sono riusciti, anche solo che per un attimo, a sentire il ribollire del mare all'orizzonte.
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Località: Genova, Genova, Italy

venerdì 28 aprile 2006

Sentieri nell'occaso


A volte si hanno dei ritorni di debolezza, anche quando tutto sembra aver preso la strada migliore possibile, persino se davanti abbiamo l'asfalto scuro appena rifatto con le strisce che delimitano la carreggiata e la mezzeria di un bianco candido, quasi divino nel loro indicarci la retta via.
Ma a quel punto c'è una piazzuola e ci si ferma, si sta delle ore a non far nulla, solo guardando le ombre allungarsi sempre di più nella luce, meno intensa ma più vera, della sera.
I colori che un attimo prima erano suadenti nella loro coltre diafana, si ripropongono come nel ricordo di un tempo. Blu, rosso, giallo..il verde. E non ricordavi piu' che quelli erano i colori che una volta vedevano i tuoi occhi .
E allora ti chiedi come mai non li avevi piu' visti e ti chiedi come hai potuto vivere senza di loro, senza neppure sentirne il desiderio in tutte le serate della tua vita.
In un attimo ci arriva l'idea del perchè. E' cosi' silenziosa che riusciamo a scorgerla solo quando sta già allontanandosi. Ma siamo rinfrescati dalla brezza che muove dietro di lei e che dolcemente si sventaglia dentro la nostra anima lasciandoci la sensazione di aver capito qualcosa di profondo.
A volte quella sensazione ci fa alzare gli occhi sugli ultimi raggi che arrossano le nuvole distese poco al di sopra dell'orizzonte, ma non rimaniamo con lo sguardo fermo per molto, la sensazione ci fa andare oltre e ci sentiamo gli uccelli lontani che vediamo volare sopra le ombre degli alberi e noi siamo là, lontani, ma nello stesso tempo completamente dentro noi stessi, siamo il vento e la luce, siamo la notte che sta dietro di noi e le prime stelle che porta con sè.
Finalmente ci siamo ritrovati e con uno sguardo nuovo voltiamo ancora gli occhi verso la strada asfaltata da poco, con le sue strisce bianche che ci sembreranno ancora piu' splendenti e nette nella penombra.
Poi, alla fine, riprenderemo a camminare consapevoli del nostro percorso, ricordandoci che quella è sempre stata e sarà la nostra strada!




Luk

sabato 22 aprile 2006

Momento poetico dialettale



Vento de mâ - G. Murchio

E nuvie se scöran pe o çê
scrövindo in sa e in là
proei de margaitin.

Se sente in te l'öa ch’a s'inombra
leväse cian cianin o sospïo da seja.

Vento de mâ,
pòrtime via de chì,
famme trovâ pe 'na vòtta,
in to parpellâ de primme stelle,
a stradda do destin.


Prìe de mâ - G. Murchio

I mæ giorni son prìe de mâ,
pòvei risseu consùmmæ
in sce a sponda di mæ seunni asmòrti.

Prìe de mâ son i mæ passi lenti
che lascian, pesanti in sce l'ænn-a,
l'impronta scûa da penn-a d'ogni giorno.

Prìa de mâ o l'è o mæ cheu stanco,
che l'onda a se pòrta in sà e in là,
sensa päxe, in sce l'ænn-a.

mercoledì 19 aprile 2006

Il vaso di Pandora


E' certo che le l'idea positivista del mondo come teatro dell'eterno miglioramento della condizione umana, che ebbe forti spinte intellettuali in molte epoche della nostra storia, ha avuto qualche rinculo con l'inizio del nuovo millenio.
Gli anni '90 dello scorso secolo chiudevano un periodo di grande benessere per alcune zone del mondo o di speranza per altre, caratterizzato da equilibri che hanno permesso di mantenere un generale stato di pace, malgrado alcuni vecchi focolai che ardono da sempre, come nel Ruanda, nei Balcani o la questione Mediorientale.
Simbolicamente, proprio dopo il Giubileo del 2000, il cammino umano ha trovato bonaccia per le sue vele e, forse anche peggio, ha perso la bussola e la benchè minima idea di quale fosse la propria direzione!

Sarebbe facile far risalire tutto all'11 settembre, ma non credo sia così.
Il nostro è un mondo dove ogni nazione è indebitata e ogni debito, nel tempo, è una ricchezza per chi è creditore, un circolo infinito di debiti/crediti, molti dei quali azzerabili per proprietà transitiva (io devo a te tu devi a lui, lui deve a me!) ma in una società dove non è il fine quello che crea ricchezza, ma il mezzo, è un'operazione che non conviene.
Ma la ricchezza creata a questo modo ha la consistenza di una manciata di fumo ed ha un tarlo enorme al suo interno: non crea benessere ma altra ricchezza, però per pochi e con sempre meno vincoli alla realtà.
E così, intere nazioni dichiarano bancarotta; l'Argentina, a causa dell'improbabile e forzato ancoraggio dei Pesos al Dollaro, enormi gruppi industriali alterano i loro bilanci per ottenere crediti all'infinito in modo da fagocitare altre aziende e sanare per qualche tempo le proprie casse, gonfiando sempre piu' la bolla economica su cui si basano, fino a scoppiare come è successo alla Parmalat di Tanzi oppure, notizia degli ultimi giorni, al plaboy-faccendiere Riccucci.

L'economia mondiale è senza senso, senza progetti se non quelli per l'indomani e senza punti di riferimento se non una rincorsa sfrenata all'energia, ma a differenza di alcuni momenti storici, una rincorsa ignorante, senza lungimiranza, senza ricerca e legata soprattutto alla fonte non rinnovabile per eccellenza: il petrolio.
Ricordo che non piu' di un triennio fa si diceva che qualora l'olio nero avesse raggiunto i 40 dollari al barile ci sarebbero stati problemi seri per l'economia mondiale.. proprio oggi abbiamo raggiunto i 74 dollari e la congiuntura internazionale non lascia sperare un futuro in discesa, a questo punto non so se creassero allarmismo allora o se è ora che conviene non farci rendere conto della profonda crisi che stiamo vivendo.

Una situazione di difficile risoluzione, considerando anche che non solo le nazioni che hanno dato al capitalismo questa forma alterata non riescono ad uscire dalla discesa verso baratro, ma anche altre nazioni e con un paio di miliardi di teste come la Cina e sicuramente con pochi scrupoli umanistici ed ambientali, stanno buttandosi a piè pari in questa allegra associazione a delinquere mondiale.

Come fare? Ovviamente le idee sono molte, e i metodi ci sono.
Sì, siamo incalzati da un terrorismo folle e da molti altri terrorismi più subdoli che piano piano rendono univoche le nostre paure e ci fanno cadere in un fatalismo atono e senza forze.
Ma credo che questi siano solamente i colpi di coda di un mondo che ormai non c'è già più da anni, bisogna solo aspettare di accorgercene, e allora avremo, come sempre nella storia, la forza di dare uno sguardo al di là del petrolio, al di là dei Bond, al di là di questo capitalismo tardo ottocentesco e di ricominciare ad occuparci realmente dell'economia del nostro fabbisogno.

Lu

martedì 11 aprile 2006

Ma se ghe pensu!


E' sempre una cosa lieta scoprire o anche riscoprire che a volte i luoghi comuni possono venire completamente rovesciati dalla realtà..

E' un luogo comune che i vini francesi siano i migliori, ma quando assaggi un Somontano, un Nero d'Avola o un Cabernet Sauvignon del Cile capisci che qualcosa non va in quello che usualmente si dice.

Era un luogo comune, alcuni anni fa, che i computer togliessero posti di lavoro, ma è risultato vero il contrario, sono nate moltissime attività professionali legate ai computer ed alle nuove tecnologie che hanno aumentato le possibilità di lavoro e migliorato le condizioni lavorative in moltissimi campi.

Ed è un luogo comune che chi lascia l'Italia per emigrare all'estero, porti con sè una nostalgia di casa che per la maggior parte si tramuta in idee politiche conservatrici nazionalistiche e destroidi.
Quest'idea era sicuramente nella testa di alcuni politici nel nostro Paese e per questo motivo si promulgò una legge per concedere il voto agli italiani residenti all'estero.

Fortunatamente questo si è rivelato solamente un luogo comune, un preconcetto sbagliato!
In queste ultime elezioni politiche, le prime in cui è stato esteso il suffragio agli italiani residenti all'estero, il voto espresso non è andato a vantaggio della destra ed ha salvato (forse) l'Italia da un sicuro periodo di instabilità.
Questo ha avuto molte cause ed apre la mente a molti pensieri.

Principalmente credo che quello che risulta chiaro sia che avere in mano tutta l'informazione di massa (le televisioni), contrariamente a quanto si asserisce in alcune esternazioni ministeriali, conta eccome!
Noi siamo qui, abbiamo visto come la vita sia peggiorata negli ultimi anni; l'enorme inflazione, la precarietà estrema del lavoro, soprattutto giovanile, la caduta in picchiata del sistema scolastico.. la ricerca..(vabbè se elenco tutto non la finisco più!) eppure, per la metà delle persone che vivono su questa simpatica penisola è vero il contrario.
All'estero, dove la propaganda delle televisioni italiane (via satellite) è stata, perlomeno, bilanciata dalle televisioni libere locali, ci si è resi conto molto più chiaramente del baratro verso cui stava cadendo l'Italia. Ed il voto che è stato espresso è di sicuro il risultato di questa presa di coscienza.

E' interessante vedere l'andamento delle preferenze di voto nelle varie regioni del mondo, per capire molto piu' profondamente quanto conti l'imbonimento delle televisioni nella formazione delle idee.
In Europa dove le gesta del nostro Premier e la situazione economica dell'Italia erano molto tenute sotto controllo per la nostra appartenenza all'Euro (e all'Europa stessa).. la sinistra sfiora il 60%, mentre nell'America del Nord la situazione si ribalta, avrà qualche legame col fatto che Bush è molto amico di Berlusconi?
Nell'America del Sud, la situazione è quasi comica, perchè una formazione politica che raggruppa quasi il 32% dei voti (Associazione Italiani Sud America) ha già detto che si schiererà dalla parte dei vincitori...il 32% degli Italo-Americani del sud, credo che finirà per farsi qualche corsetta nudo punto da qualche vespa.. "ma non ragioniam di loro!"
Comunque.. laggiù F.I. è all'8% ma è gia' chiaro da tempo che un vento mancino soffia su quell'emi-continente.
Nel resto del mondo, invece, c'è una sostanziale parità!

In quest'ottica, allora, bisogna ringraziare proprio questo governo per il voto a lui sfavorevole, ringraziarlo per aver fatto emigrare molti giovani per la paura dell'incertezza del precariato a vita, per aver permesso la fuga di cervelli dalle università italiane verso istituti di ricerca ed aziende estere ed infine per aver promulgato una legge per permettere a tutti loro di vendicarsi a colpi di matita copiativa.

Lu