Per tutti quelli che, fermandosi a contemplare il tramonto per quei cinque minuti da quando il sole inizia a toccare l'acqua a quando scompare completamente, sono riusciti, anche solo che per un attimo, a sentire il ribollire del mare all'orizzonte.
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venerdì 10 marzo 2006

Equazioni


-La nostra vita ha una durata.
-La nostra vita ha una direzione, dal passato verso il futuro.
-L'intersezione tra passato e futuro la definiamo Presente.

Dati questi principi vado, di seguito, a formulare un teorema che riordina il concetto di eternità rapportato alla figura del tempo percepita dall'entità Uomo.
Partendo da un presupposto originario che vede l'elemento conoscitivo e elaborativo dell'uomo, che è il cervello con le sue diramazioni periferiche denominate "Sensi", dotato di una visione dell'esistenza esterna ad esso, non distorta, si possono tracciare alcune linee fondamentali sulla percezione del tempo e dei suoi rapporti con la materia e lo spazio in cui il tempo stesso giace e si evolve.


  1. La materia non è statica, ma la sua esistenza è rapportata al tempo. Possiamo quindi enunciare che la materia "è" , solamente se relazionata al tempo.
    Perciò: Materia1=K x Materia / Tempo Dove Materia1 è la nostra percezione della materia e K è un fattore molto complesso che fa riferimento a tutte le posizioni assunte dalla materia in funzione del tempo e dello spazio [K(x,t)].
  2. Il tempo non è percepito dall'uomo
  3. Lo spazio non è percepito dall'uomo
  4. K x Tempo x Spazio .. è un'entità percepita dall'uomo. Spesso si pone un punto 0 (zero) nel quale si puo' approssimare il valore K per poter ricavare alcuni valori di spazio e tempo, questo punto zero è pari al Limite per T che tende a -presente (il segno meno è per indicare la direzione da cui arrivano i valori) di F(T)

F(T) non è altro che la funzione che regola la nostra esistenza in ogni sua più piccola manifestazione, una funzione complessa, dalle poche variabili ma che compaiono in forme e modalità diverse.
L'integrale di F(T)dt da T = - oo a T=0 (zero) (cioè un punto infinitesimamente prima del presente) è un'area che identifica la sfera di ciò che siamo, mentre quello che va da 0 a + oo indica la sfera di cosa saremo, che a sua volta è legato a doppio filo alla sfera di ciò che siamo.

Questa fa pensare ad una variabilità vincolata della funzione rispetto al punto fisso T(zero) perciò: "F(t)[per t<0] = F(t) x Z(x,t)[per t>0]"
Z (x,t) è a sua volta una funzione che tiene conto di molti fattori tra i quali, la causalità degli eventi e la fluttuazione del tempo nei confronti degli eventi stessi.

Arriviamo ad un concetto di infinità incapsulata. Non si può considerare l'eternità senza considerare noi stessi racchiusi in un confine temporale e spaziale, oltre il quale si staglia l'infinito temporale (eternità) e l'infinito spaziale. Per questo, le due entità sono internamente incapsulate dalla nostra sfera di esistenza e per conclusione non sono nè infiniti nè eterni avendo una vacanza nel punto zero (il presente non è infinito) e avendo quindi un confine in quel punto.

L'eterno, allora, è percepito come tutto ciò che non siamo, e tutto ciò a cui non riusciamo ad arrivare, ma, per paradosso, siamo interamente composti da esso e lo limitiamo.

Per questo, parlando di noi stessi e del nostro divenire possiamo definirci:
Pezzi di eternità che si muovono su pezzi di infinito.

(...Per scrivere qualcosina dopo una settimana di "silenzio"
Saluti a tutti)



6 Comments:

Blogger Hard said...

Saluti da l'Spagna

10 marzo, 2006 14:07  
Blogger I viaggi di mkvale said...

in qs post eri più "Messia" o "Ingegnere"?
mamma mia come sei sempre complicato e profondo..il mio blog lo chiudo...non regge il confronto!

10 marzo, 2006 20:40  
Blogger Luca L. said...

Mmmm... ma queste erano belinate complete! (bè si capirà!!) ..Ero nella pausa a lavoro e non sapevo assolutamente che fare!
Anzi, mi scuso con chi legge per le minchiate! :)

10 marzo, 2006 20:53  
Blogger Luca L. said...

Ma no, non mi scuso! eh eh.

10 marzo, 2006 21:00  
Blogger Hard said...

Grazie tanto per la visita al blog.

13 marzo, 2006 13:20  
Anonymous Anonimo said...

"pezzi d'infinito", come forse sai, e' anche il titolo di un capitolo del RACCONTO 7, da "I RACCONTI SCHIFOSI", la celebre opera del tuo omonimo.

26 marzo, 2006 10:44  

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