Per tutti quelli che, fermandosi a contemplare il tramonto per quei cinque minuti da quando il sole inizia a toccare l'acqua a quando scompare completamente, sono riusciti, anche solo che per un attimo, a sentire il ribollire del mare all'orizzonte.
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venerdì 3 marzo 2006

Il suono del Mediterraneo

(Penseri Abbozzati)


Dispersi nella nostra vita adulta, nel nostro lavoro, nei pensieri che fluttuano dentro di noi, a volte come minaccia, a volte come semplici idee di una vita migliore, spesso naufraghe nelle nostre esistenze ed a volte orfane persino di noi stessi.. salpiamo ogni mattina diretti nell’oblio di vite non nostre e immersi nella terra dei nostri padri, ma a noi sempre più ignota.
Proprio la terra che sempre è stata nelle radici di ogni nascita, oggi è sempre più parte di un mondo esterno a noi, accessorio e per questo perde il suo valore, fino a diventare, in alcuni casi, una semplice incidenza.

Stamattina, in macchina, ascoltavo Sirtaki di Pino Mango e quello che sto scrivendo adesso, in maniera un po’ confusa e disordinata, è derivato da quel momento sonoro della mattinata lavorativa.
Sirtaki ha un suono che non ti lascia dubbi, arriva direttamente dai fianchi di quelle montagne bianche che danno sul blu del mare della Grecia. Anche solo a immaginarla, sei accecato da questa duplicità cromatica direttamente dipinta dal sole con pennellate di vento, ma quando nei tuoi occhi, il verde intenso degli alberi di ulivo si intromette in quello scenario, le sue tinte ti rassicurano: “Sei ancora sulla terra”.
Dopo Sirtaki era la volta di Lei verrà e quel mare profondamente blu è rimasto lo sfondo impercettibile di un infinito campo di grano ingiallito dall’estate e le scene del film “Io non ho paura” hanno iniziato a passare per la mia testa.

Pian piano il mare ha ripreso corpo, e l’ho incontrato nel Tigullio, una delle sue massime espressioni, dove il blu della Grecia è solamente un po’ meno imbiancato dalla spoglia pietra ed è rinchiuso tra le pareti verdeggianti di una terra che quello che concede, te lo fa scivolare tra le mani nominandolo a bassa voce.
Poi ho riascoltato Sirtaki e non mi sono sforzato ad immaginarla nello scenario del Mar ligure.
Il suono del Bouzouki, sembra interpretare benissimo il frangersi delle onde sugli scogli di Punta Chiappa oppure il riflesso del sole nell’azzurro del mare che si intravvede tra gli ulivi, scendendo per il sentiero di San Rocco di Camogli.

Allora è lui, il Mediterraneo ad avere il suo suono, è lui che accoglie nella sua culla la coscienza delle persone e che infonde della sua atmosfera anche terre molto lontane tra di loro.. e tinge di un vicino esotismo ogni tratto di costa attorno al suo letto blu.
...Ed è lui che spesso, dispone i nostri animi a comprendere come il nostro sogno che un giorno era vivo, non abbia mai smesso di ritornare a noi portato dalle onde..ed i riflessi sopra ognuna di esse non siano altro che note che il suo bouzouki sta suonando per noi!

“ ...E mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei..”
(Leo)


Lu

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

"A tus atardeceres rojos / se acostumbraron mis ojos / como el recodo al camino / Soy cantor, soy embustero / me gusta el juego y el vino / tengo alma de marinero / Qué le voy a a hacer si yo / nací en el Mediterráneo...".
Joan Manuel Serrat

...Qué podemos hacer nosotros, si hemos nacido allí... Tal vez yo un poco menos, pero me ha llegado su brisa. Y con ella te mando un beso!

Elena

06 marzo, 2006 17:22  
Anonymous Anonimo said...

Subito, alle prime battute, non la riconoscevo..poi ancora prima di capire che canzone fosse, ha iniziato a disegnarsi la melodia.. e lì l'ho riconosciuta .."Mediterraneo"! ..e alla fine ne ho avuto la conferma.

Una sfumatura un po' anni '60 dell'idea di mediterraneo, mi fa venire in mente St Tropez e la vita scapigliata dei vip di quegli anni. ..Ma questo solo per la musica. Il testo è invece qualcos'altro..una poesia d'amore per il mediterraneo, per la sua natura..poco a che vedere con Saint Tropez!

Un bacio, Elena!

Lu

06 marzo, 2006 18:28  
Anonymous Anonimo said...

raccolta "MEDITERRANEO"- E.Montale
A vortice s'abbatte
sul mio capo inclinato
un suono d'agri lazzi.
Scotta la terra percorsa
da sghembe ombre di pinastri,
e al mare là in fondo fa velo
più che i rami,allo sguardo, l'afa che a tratti erompe
dal suolo che si avvena.
Quando più sordo o meno il ribollio dell'acque
che s'ingorgano
accanto a lunghe secche mi raggiunge...[..]

raccolta "e lo spazio era un fuoco " Caproni- ( altro poeta genovese!)
il mare brucia le maschere ,
le incendia il fuoco del sale .
Uomini pieni di maschere
avvampano sul litorale.
Tu sola potresti resistere
nel rogodel carnevale.
Tu sola che senza maschere
nascondi l'arte di esistere.

da "Come un'allegoria"-Caproni
Spiaggia di sera
Così sbiadito a quest'ora
lo sguardo del mare,
che pare negli occhi
(macchie d'indaco appena celesti)
del bagnino che tira in secco le barche .
Come una randa cade
l'ultimo lembo di sole.
..

oggi un pò di poesia ...
ciao a tutti

09 marzo, 2006 13:01  
Anonymous Anonimo said...

Bene.. Caproni.
...Uno spunto per future letture.

09 marzo, 2006 13:16  

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