Per tutti quelli che, fermandosi a contemplare il tramonto per quei cinque minuti da quando il sole inizia a toccare l'acqua a quando scompare completamente, sono riusciti, anche solo che per un attimo, a sentire il ribollire del mare all'orizzonte.
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giovedì 8 giugno 2006

Delicatessen



L'ortolano:
"Non c'è posto per le macchine.. Poi, passano i vigili ogni momento!
..Dovremmo dipingerci la faccia di nero, loro non ne hanno problemi!"

I nigeriani, i senegalesi, gli ecuadoriani...i cinesi, gli indiani... tutti questi, dice, non hanno problemi!!!

Sono stato qualche minuto ad aspettare che un ragazzo, probabilmente peruviano, intento a scaricare casse di verdura dalla macchina di un ortolano, lasciasse libero il passaggio di un box in Salita San Giovanni, nei vicoli sotto Principe. Gian un collega/principale era al telefono con qualche rompiballe e vagava senza senso per la strada.
Nell'attesa ho contato una ventina di stranieri a dispetto del paio di italiani che per qualche errore sono capitati da quelle parti.
Ma è stato anche piacevole vedere quel melting-pot all'italiana, famiglie di Filippini che vanno a comprare dai cinesi parlando la mia stessa lingua, tutto in un'atmosfera tranquilla e quasi paesana, come spesso si ha passeggiando per i vicoli di Genova (di giorno!!)

Il negozietto dell'ortolano è nei locali dove prima c’era una vecchia rivendita di prelibatezze e ne ha mantenuto l’insegna con un nome dall’aria pre-fascista ..."Delicatessen - Wine & liquors"..scritto a caratteri ormai un po' sbiaditi sopra le 2 porte/vetrine.
Ora, rispetto a qualche annetto fa i generi alimentari hanno subito qualche variazione, ora si vendono Platanos, papaya, verdure e conserve provenienti da tutto il mondo. Davanti al negozietto c'è una macelleria con le scritte in 2 lingue: italiano e castigliano..."Pecho de pollo y Chuletas de vaca".
Di fianco c'è un mini-market cinese.. orologi a 5 euro, 2 euro in più dei bracciali di stoffa dello scaffale di sotto!

Quando l'ortolano apre la bocca, scopro che è un "besagnino"... parla genovese! (per i foresti.."besagnino" significa "ortolano" in genovese)
Scopro che è un genovese e che è anche un po' xenofobo.
Forse lui non si considera tale, come la maggior parte di quelli che hanno dei problemi di giudizio con gli stranieri.
Sentenzia parole molto di moda ultimamente.."Agli stranieri non fanno mai nulla...non gli danno neppure le multe. Se la passano bene loro!"

Purtroppo non gli ho detto quello che avrei voluto:

"Verme schifoso, hai il coraggio di parlare?
Nel tuo negozio lavora un extracomunitario, perché l'hai preso?
...Sei un amico dei suoi genitori.. e dai un'opportunità al loro figlio che ha tanto bisogno di soldi?
O invece è come penso io e il ragazzino l'hai assunto perché puoi sottopagarlo e sovrasfruttarlo, è così, vero?
..Allora come puoi, ipocrita e ignorante, dire che loro non hanno problemi?
Loro i problemi li hanno, sennò non sarebbero qui ad accettare lavori umili e a prendere ordini da dei somari come te! Come dici? li creano, i problemi? Certo! Ma.. tu sai cosa abbiamo fatto noi, quando siamo stati un popolo di emigranti? ..ecco-allora-taci!
..Ma a te fa comodo che ci siano degli stranieri, vero? Degli schiavi che lavorano per te..e degli acquirenti che ti comprano i platanos eh, fogna?
Mi dispiace per il ragazzo, ma ora chiamiamo la Guardia di Finanza..così controlliamo se è tutto in regola oppure se sei un negriero!"

Sarei stato eccessivo? ..forse.. ma certe cose le tollero poco, soprattutto quando vengono da un omino dall'apparenza mesta ed innocua.
Mi preoccupo, ora, per ogni più piccolo argomento di questo mondo, dall'inquinamento, alla guerra, alle idee di fondo.. la religione... se non puoi neppure confidare sulle idee di un vecchietto dalla faccia e dal modo di parlare che potresti avere tu fra qualche anno...bè il quadro che mi si dipinge davanti agli occhi è piuttosto nero.

Potrei finire col dire che il parlare e l'agire stanno su due piani molto diversi o così, a questo punto, mi piace pensarla.
Dalle parole non identifichi la persona, essendo il parlare un fatto più sociale che intimo, anzi spesso le parole nascondono la verità. Quello che una persona fa (..e soprattutto quello che "continua a fare"), è invece la quinta essenza del suo essere.
Il "besagnino" potrebbe aver detto solamente quello che pensava volessimo sentirci dire io ed il mio collega, così, tanto per risultarci simpatico... e il ragazzo peruviano potrebbe essere il suo figlio adottivo... Chissà!

(Bè...devo calmarmi in qualche modo!)

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Non ti arrabbiare :)
è ingiusto lo so ....gli stranieri danno fastidio ...però servono per i lavori più umili e faticosi che nessun vuole più fare ..e qualcuno come il "besagnino" di cui parli si permette anche di dire che loro non hanno problemi ....Putroppo c'è pieno di questi " besagnini " che la pensano così ..
Frasi del genere le sento spesso ,tra i discorsi quotidiani della gente nei negozi ...per strada ....e soprattutto è fastidioso quando senti dire certe cose da italiani che non si ricordano quando in passato sono stati loro i primi ad emigrare per il mondo ...o da giovani che ignorano i problemi della socità .
Ma ohimè si ritorna a quel discorso che avevo scritto in uno dei primi post ..( il paragone del vagone del treno tratto dalla " grande Migrazione " di Enzensberger, ricordi? ) ..
Ciao a tutti V

08 giugno, 2006 12:43  
Blogger I viaggi di mkvale said...

vogliamo parlare degli americani che fanno cortei e scioperi perchè non vogliono gli emigranti messicani????
....si sono scordati che loro sono TUTTI figli dell'emigrazione???

la memoria (non le bugie)
ha le gambe corte purtroppo...

08 giugno, 2006 13:28  
Blogger Luca L. said...

Mah.. Valeria.. gli stranieri non dovrebbero servire.. sì servono, ma la cosa va vista dal punto di vista giusto, ed è che, anche cristianamente parlando, se vediamo un morto di fame, gli diamo da mangiare!
I paesi ricchi hanno una ricchezza che in buona percentuale deriva da un qualche sfruttamento dei paesi da dove arrivano la maggior parte degli emigranti, odierno o passato.
Forse è anche giusto, in quialche modo, sdebitarci. Certo, con delle regole e dei metodi. ma non è bello avere questa idea degli stranieri a nostro servizio, allora la prossima tappa qual'è, io ho una colf cingalese..se ti serve te la vendo?

Messico... si gli USA militarizzano i confini del sud..e non vogliono che si canti l'inno nazionale in spagnolo.
Oggi, dicono di aver ammazzato Al Zarqawi... è questo il loro sogno americano (dal vangelo secondo Bush); trincee, integralismo nazionale e morte, se non si era ancora capito!!

08 giugno, 2006 13:39  
Anonymous Anonimo said...

Ciauu ......la mia frase "servono per i lavori .." era ironica ...spero di non essere stata fraintesa ....certo che non dovrebbero servire !
:)

08 giugno, 2006 17:17  
Anonymous Anonimo said...

29/05/2006
CIAUUUUU :HO TROVATO PER CASO QESTO ARTICOLO SU LIBERO ....ho fatto copia incolla ....è attinente all'argomento!!!

Sempre più attuale e controversa è la discussione sul tema dell’immigrazione. Sono pressoché tutti concordi nel ritenere indispensabile la presenza sul territorio di immigrati per svolgere attività ormai dimenticate dalla popolazione, ma di estrema rilevanza per l’economia nazionale.

Tuttavia, il fenomeno dell’immigrazione richiede una seria regolamentazione, per due ordini di motivi: per tutelare chi entra regolarmente nel nostro Paese e per garantire un maggior livello di sicurezza messo a rischio da un numero non indifferente di clandestini che, privi di un lavoro stabile, rischiano di cedere ai richiami della criminalità.

D’altro canto, le organizzazioni criminali non di rado utilizzano per i propri scopi immigrati clandestini. I dati sulla criminalità in merito ai reati commessi da organizzazioni criminali mettono in luce un forte coinvolgimento di cittadini extracomunitari nelle attività illegali di queste organizzazioni, sempre alla ricerca di nuova manovalanza.

L’ipotesi che le stesse organizzazioni criminali gestiscano i flussi migratori è più che realistica. Gli sbarchi di immigrati, ormai costanti sull’isola di Lampedusa, fanno sempre più pensare alla presenza di “talpe” che avrebbero il compito di fornire le dovute informazioni a chi organizza gli imbarchi e i tragitti degli immigrati. Non è da sottovalutare il moltiplicarsi degli episodi di violenza tra immigrati per il controllo di attività remunerative come il commercio degli stupefacenti e della prostituzione.

Una seria riflessione va fatta in merito a quei casi, purtroppo sempre meno sporadici, di immigrati clandestini che, nonostante il provvedimento di espulsione, restano nel nostro Paese e compiono reati: è di questi giorni la notizia di cronaca riguardante l’efferato delitto di un’anziana proprietaria di una gioielleria ad opera di due cittadini rumeni che, secondo quanto riportato dai quotidiani, non avevano rispettato un provvedimento di espulsione emesso nei loro confronti.

In questi casi, è doveroso che le Istituzioni si assumano concrete responsabilità, provvedendo innanzitutto alla reale uscita dal paese di persone non gradite: è ormai chiaro, infatti, che il foglio di via non è più sufficiente allo scopo. Inevitabile è la crescente preoccupazione della gente per il fenomeno dell’immigrazione in generale, che, a lungo andare, rischia di essere percepito sempre più come una minaccia e non come una risorsa.

Nel quadro appena delineato, si rendono necessarie serie riflessioni. La ricerca delle soluzioni richiede il coinvolgimento delle Istituzioni, in quanto il fenomeno ha ormai assunto peculiarità tali da rendere arduo un qualsiasi intervento al riguardo. Non si deve assolutamente trascurare la minaccia che l’immigrazione clandestina possa rappresentare alla sicurezza del nostro Paese.

Misure indispensabili sono gli aiuti economici nei paesi in cui la povertà costringe a lasciare la propria terra d’origine, ma altrettanto necessari sono l’adeguata gestione dei flussi, la tutela delle frontiere, gli accordi con i paesi da cui partono masse di disperati che, spinti dal miraggio del benessere dei paesi occidentali, rischiano di veder infrante le proprie illusioni e di veder peggiorare le già misere condizioni di vita. La solidarietà è un principio fondamentale, ma la sicurezza è un diritto di tutti.


Prof. Isabella Corradini

09 giugno, 2006 18:55  
Anonymous Anonimo said...

be stranieni o no è la categoria dei commercianti che è particolarmente irritante di suo: si lamentano sempre delle tasse e degli affari che vanno male....anzi non ne ho mai sentito uno non lamentarsi poi se vai a fargli i conti in tasca rabbrividisci nel confronto tra la busta paga di un dipendente e i loro introiti per non parlare delle mille leggi eluse o non rispettate

12 luglio, 2006 09:06  
Anonymous Anonimo said...

I lettori chiediamo altro testo!!!!
...Daaaai... un po' di sollievo al mio ritorno a questa 'Città vuota' che diventa Madrid, ogni volta che torno da Genova... ;) (..un'articolo prima delle vacanze ci vuole, minimo ;) Mmmmuá!

17 luglio, 2006 12:06  

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