Qualcosa, in qualche momento.

Per tutti quelli che, fermandosi a contemplare il tramonto per quei cinque minuti da quando il sole inizia a toccare l'acqua a quando scompare completamente, sono riusciti, anche solo che per un attimo, a sentire il ribollire del mare all'orizzonte.
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Località: Genova, Genova, Italy

sabato 23 marzo 2013

La Cameriera di Versailles

Non mancava nulla. Tutti lavorammo con dovizia nei giorni precedenti. I cuochi scelsero le carni più pregiate, il pesce più fresco. Le verdure più ricercate.
Cinque enologi seguirono tutto il menù e stilarono la loro lista dei vini. Bianchi e rossi delle migliori annate. Non avrebbero potuto fare di meglio.
Anche noi cameriere contribuimmo perché tutto fosse perfetto. Le nostre divise erano tirate a lucido e i nostri visi ben truccati. Eravamo stupende. Non lo dico solo io, sia chiaro.
Quel giorno aspettammo la campanella e uscimmo, tutte in fila, con gli antipasti.
Piacquero a tutti. Certo, ognuno aveva le proprie preferenze, ma alla fine i complimenti allo chef furono sinceri. Tutto ottimo, dissero.
Continuammo con i primi piatti. Francesi, con qualche richiamo alla cucina italiana.
Passavamo per i tavoli gentili e carine. Qualcuno mi ringraziò personalmente per la cortesia, io sorrisi.
Poi portammo i secondi. Come piatto principale venne scelto il maiale stufato nella birra. Era cotto a puntino, morbido e gustoso.
I francesi furono così voraci che non lasciarono traccia nel piatto. Gli inglesi gradirono ma si contennero ed ebbero anche un pensiero per il povero maiale sacrificato in onore del banchetto.
Gli americani preferirono non abbuffarsi. Si tennero leggeri per il dolce. Gli italiani mangiarono un po' di questo e un po' di quello. Ma preferirono il cerbiatto alla carsica.
Poi i dolci furono apprezzatissimi. Strudel, cioccolatini viennesi. Baklava.
Tutti furono soddisfatti. Anche i tedeschi, alla fine, mandarono giù tutto, con un buon digestivo.
Quella tavola imbandita fu davvero qualcosa di eccezionale. Qualcuno si augurava di ripetere presto un pranzo come quello. C'era chi al proprio vicino rispose, quasi sussurrando, che sicuramente non sarebbe passato molto tempo.
Alla fine andai a casa, il cielo era stupendo, terso, e l'aria era fresca. Qualcuno disse che presto il tempo si sarebbe guastato, ma ero decisa a godermi quella serata unica e bellissima.